19 gennaio 2021
Progettare una dimora privata è un compito delicato e complesso anche per il più esperto degli archetti. Le sfide non sono solo creative e neppure semplicemente strutturali. Se, infatti, le dimensioni sono più modeste rispetto a progetti pubblici, gli impianti meno complessi rispetto a quelli di siti industriali, vi sono poi così tante scene, colori, luci, oggetti da armonizzare e personalità, dialoghi ed emozioni da rispecchiare e raccontare che l’architetto deve necessariamente assumere anche i panni di una figura ibrida tra il regista cinematografico e il terapeuta. Solo così riuscirà a editare e organizzare lo spazio per raccontare una storia avvincente. Quella di chi ci abiterà.
Ne è ben conscio Philip Jodidio che, con Contemporary Houses edito da Taschen, riflette su come il compito più arduo del progettista sia proprio tradurre l’insieme di emotività e richieste funzionali in qualcosa di reale.
Il volume è una rassegna di ben 100 tra le case più interessanti e avanguardistiche costruite nell'ultimo decennio in tutto il mondo da talenti affermati o emergenti, tra i quali spiccano John Pawson, Richard Meier, Shigeru Ban, Tadao Ando, Zaha Hadid, Herzog e de Meuron, Daniel Libeskind, Álvaro Siza, UNStudio e Peter Zumthor. Tutti spazi che hanno offerto infinite opportunità per sperimentare nuovi metodi e materiali per la vita domestica permettendo ai loro architetti di dar vita ad ambienti – ma anche esperienze – unici ed eccezionali.